lunedì 21 aprile 2014

INDURATIO PENIS PLASTICA O MALATTIA DI LA PEYRONIE


·        Descritta per la prima volta nel 1743.
·        Patologia benigna del pene che insorge tra i 40 ed i 70 anni
·        Incidenza massima del 3%
·        Patologia caratterizzata dalla comparsa di un nodulo fibroso (PLACCA) nella parte dorsale del setto intercavernoso del pene, qualche volta duplice o anche molteplice, si da acquistare un aspetto a corona di rosario.
·        Il nodulo è costituito da fibroblasti che producono abbondante collagene e tende ad evolvere verso la sclero- ialinizzazione, la condrificazione e la ossificazione.
·        E’ una affezione benigna non mutilante per il suo andamento progressivamente evolutivo infatti dalla primitiva sede intercavernosa la lesione talora si estende all’albuginea ed agli strati più superficiali  del tessuto erettile.

Eziologia
Ignota, tuttavia può essere multifattoriale, causata da traumatismi od infezione, collegata ad arteriopatia o da predisposizione genetica.  E’ una collagenopatia distrettuale su base probabilmente autoimmune con alterazione del collagene di tipo IV.
E’ simile alla malattia di Dupuytren o retrazione dell’aponeurosi palmare della mano.

Sintomi
Nella fase infiammatoria (di 3-12 mesi) saltuari bruciori minzionali, algie  al perineo ed al pene.
Nella fase degenerativa
·         Placca: si palpa una placca a pene flaccido che appare come un nodulo elastico, dolente, circoscritto, aderente ai corpi cavernosi ma non alla cute, che scorre su di esso.
·         Incurvamento e dolore del pene in erezione
·         Impotenza
·         Retrazione del pene anche di 2 cm (si arriva al micro fallo)

Diagnosi
1.      Esame obiettivo
2.      Ecodoppler peniena
3.      Cavernosografia che documenta l’infiltrazione della placca e l’incurvamento in erezione
4.      Esame istologico (fase acuta: infiltrato infiammatorio linfo-plasmacellulare e fase cronica con proliferazione fibroblasti e deposizione di collagene che può maturare in tessuto fibroso e calcificare)



Terapia

Medica:
1.      Vitamine E 200 mg 3 volte a settimana: l’impiego è basato sull’aumento de numero di radicali liberi dell’ossigeno implicati nella patogenesi della malattia, permette di ridurre le dimensioni della placca.
2.      Tamoxifene 20 mg per 2 volte al giorno per 6 settimane riduce il dolore
3.      Infiltrazione di cortisonici nella fase infiammatoria con riduzione del dolore e delle dimensioni della placca (6 iniezioni settimanali per 6 settimane)
4.      Infiltrazione di Ca antagonisti (verapamil) in dose di 10 mg che contrasta l’azione dei fibloblasti
5.      ESWT (1 a settimana per 3 settimane)

Chirurgica riservata quando la placca è stabile
Per gravi disturbi dell’erezione
-         Escissione di placca e sostituzione con pacht dermico o vena safena
-         Intervento di Nesbit: senza o con plicatura o con escissione di albuginea nella parte convessa della curva

-         Impianto di protesi se concomita DE
    

       Intervento di Corporoplastica secondo Nesbit







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